Le difficoltà della maternità: hai voluto la bicicletta?

1024 774 Stancamente Mamma

L’abbiamo fatto tutti e siamo ancora vivi, le difficoltà della maternità sono ampiamente superabili, se si vuole.

Che cosa dovrebbe dire lei che ne ha tre di figli?

Dovevi pensarci prima.

Eh cara, hai voluto la bicicletta?

Che cosa credevi, non é mica un bambolotto!(questo è stato detto a me personalmente da una persona che ha cresciuto i figli a cucchiaiate di legno. In quel caso, fossero stati bambolotti avrebbero sentito meno male, ma questa è un’altra storia).

Si parla sempre più di frequente di salute mentale e di difficoltà della maternità. Ed é un bene, perché troppo spesso tutto ciò che é inerente a questa sfera viene percepito come tabù.

Se abbiamo la febbre ci curiamo, se é la mente a soffrire, qual è il rimedio? Non di rado si nasconde la polvere sotto al tappeto.

Ho voluto la bicicletta, ma la pedalo come mi pare

Si dice anche che la prima cosa da fare é chiedere aiuto, agli specialisti, e alle persone vicine. Nel caso delle madri, in piena depressione post parto, ad esempio, molte delle persone che scrivono qui, per fare esempi che conosco, sono state additate come “deboli” nel momento in cui quella mano hanno avuto il coraggio di chiederla.

Chiedere aiuto se si sta male, soprattutto quando si ha un bambino di poche settimane in braccio e quindi si ha la responsabilità della sua vita, oltre che della propria, é un atto di enorme intelligenza e altrettanta responsabilità. Intelligente è chi riconoscendo i propri limiti, anche momentanei, si mette al sicuro, e mette al sicuro anche la vita di quella piccola persona che non ha chiesto di essere al mondo.

Rispondere invece con sarcasmo l’abbiamo fatto tutti, sei debole, io alla tua età avevo già quattro figli, dirigevo tre aziende e sfornavo manicaretti da chef, é al contrario un atto non solo di grande stronzaggine, ma di profonda irresponsabilità.

Fare sentire inadeguati gli altri come scusa per tirarsi indietro (il problema non sono io che non ci sono per te, se tu che sei incapace) é una delle storie più vecchie (e più squallide) del mondo.

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