Ieri sera è stato il primo anno in cui mio figlio è stato sveglio per il brindisi, prima si addormentava sempre. Ha brindato alla mezzanotte con un bicchiere di succo di albicocca in mano e incuriosito da questa cosa dell’anno nuovo e anno vecchio.
Allora mi sono detta gli faccio una domanda, e gli ho chiesto che cosa gli è piaciuto dell’anno vecchio.
La cosa che mi ha colpito e mi ha fatto pensare è che non ha menzionato nulla ma proprio nulla di materiale: non ha citato tutti i suoi set Lego per esempio, che sono la sua passione, non ha parlato di regali, non ha parlato di posti. Mi ha risposto che siamo stati insieme e che siamo sempre stati educati tra noi. Abbiamo discusso poco.
Educati tra di noi, questo gli è rimasto, prima di tutto. A lui, e io non ci avevo pensato.
Che bello ho detto, non lasceresti andare niente?
Mi guarda serio e mi risponde, no.
In fondo anche lui nella sua vita di persona di otto anni affronta le sue piccole e grandi difficoltà quotidiane, proporzionate alla sua età ovviamente. Nella sua testa però ha chiaro meglio di quanto spesso faccia io che mi perdo spesso in mille cose inutili, o divago nelle questioni di principio, che cosa sia importante. Ed è stata una delle tante volte in questi anni in cui lui ha insegnato qualcosa a me e non il contrario.
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