Jannik Sinner: vorrei che tutti avessero dei genitori come i miei

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Della vittoria del tennista Jannik Sinner agli Australian Open, ieri mi ha colpito la dichiarazione. Tra le altre cose ha ringraziato i genitori per avergli sempre lasciato la libertà di essere se stesso: “Un pensiero alla mia famiglia, ai miei genitori, auguro a tutti di avere genitori come i miei, che non mi hanno mai messo sotto pressione anche quando giocavo ad altri sport, e auguro a tutti i bambini la libertà che ho avuto io grazie ai miei genitori“.

Forse non tutti sanno, e non lo sapevo nemmeno io, che prima di dedicarsi al tennis é stato un talento anche nello sci ottenendo ottimi risultati a livello nazionale in slalom gigante, vincendo, all’età di sette anni, il 32º Gran Premio Giovanissimi 2009.

A un certo punto, nonostante i risultati brillanti, il ragazzo ha mollato.

E allora mi domando: quanti genitori sarebbero stati in grado di fare un passo indietro, lasciare che cambiasse idea, e si buttasse in altro? Per molti bambini al suo posto questo sarebbe stato un destino già segnato.

Quanti non avrebbero saputo rinunciare all’appagamento narcisistico di ostentare un figlio così brillante, insieme a medaglie, gratificazioni e trofei vari? Non é scontato, per niente.

Perché molti di noi purtroppo vedono nei figli le possibilità che non hanno avuto, investendoli della responsabilità di colmare vuoti incolmabili.

E quel passo indietro non lo fanno mai.

Non tutti diventiamo campioni in qualcosa, questo é poco ma sicuro, ma dietro una persona che riesce (ed é felice di quello che fa) spesso c’è anche la grande possibilità, che spesso é un grande lusso, di essere se stessi.

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