Di cosa hanno bisogno i bambini? Me lo domando praticamente ogni giorno da cinque anni.
Questo weekend siamo rimasti da soli mio figlio ed io. Avevo fatto un programma per domenica, ero ancora incerta tra il parco avventura, i gonfiabili qua sotto, il teatro, tutte attività che so che al bambino piacciono molto.
Invece mi sveglio con un mal di testa che non avevo da un secolo, di quelli che ti sembra che le tempie battano all’impazzata e dentro di me penso ok, giornata rovinata. Dopo pranzo un po’ di cartoni e poi spegniamo la tv. Ok mamma, cosa facciamo?Mi cade l’occhio sulla mensola più alta della libreria, quella in cui ci sono i miei libri di bambina e li tiro giù uno dopo l’altro. Dai scegline tre, gli dico. No li voglio vedere tutti mamma. Incuriosito da volumi che non aveva mai visto prende il suo sgabello e si allunga per aiutarmi a tirare giù un libro alla volta.
Iniziamo a sfogliare vecchie storie che forse ora non vanno nemmeno più di moda. A prendere tra le mani i libri con le pagine vere, quelle di carta e non di cartoncino per bambini. Quelle che assomigliano un po’ di più alla vita reale, dove se tiri troppo forte e le strappi anche se le rattoppi non tornano più come prima.
Lo vedevo alzare le sopracciglia di meraviglia davanti alla presa di coscienza che Pinocchio ad esempio, ascoltando i consigli sbagliati stava finendo su una brutta strada e sorprendersi come mai prima del fatto che si incontrano persone e situazioni che non sono quello che sembrano.
Il meglio per un bambino spesso siamo noi che diamo il nostro meglio
Da tre libri sono diventati otto o forse il più. Due ore e mezzo di lettura. Alla fine del pomeriggio, all’ultima pagina mi dice: “Lo sai mamma, questa è stata una giornata perfetta”. Pensavo dentro di me, senza grandi intrattenimenti, con un divano e una coperta e vecchi libri che non ricordavo nemmeno di avere.
Sto capendo che il meglio per loro non è sempre l’ultima giostra o chissà quale intrattenimento, anche se per bene che vogliamo ai nostri bambini cerchiamo sempre ciò che secondo noi soddisfa i loro bisogni al meglio.
Non c’è dubbio che sia giusto così. Spesso però il meglio siamo noi che diamo il nostro meglio, seduti fianco a fianco. Dopo quel pomeriggio mi è tornato in mente una locuzione in inglese molto di moda che non avevo mai capito fino in fondo ‘Less is more’. Si usava originariamente in architettura, ma si applica a molto altro. Di meno è di più, ovvero il meglio a volte si ottiene sottraendo, guardando all’essenziale.Non sempre forse i nostri figli hanno bisogno di tutto quello che crediamo per essere felici. A volte bastiamo noi su un divano, a perderci tra storie lontane, gatti che parlano e burattini in crisi con la loro coscienza per fare di una domenica qualunque, una giornata perfetta.
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