Questa che vedo sopra al divano è una foto di noi a due giorni dalla tua nascita, nella saletta delle ostetriche, o come si chiama. Il mio sembra un sorriso abbozzato, ma è una smorfia di circostanza per accontentare tuo padre, che sorride ma è preoccupato.
Siamo noi due, incazzati neri. Tu perché sei nato di quasi quattro chili e mezzo, hai una fame che mi sbraneresti, da mangiare ce ne è molto poco e te lo danno col contagocce. Io perché arrivo da un parto da incubo.
Siamo incazzati perché le cose non stavano per nulla andando come credevamo. Tu passi le nottate da solo nella culla della nursery
certamente domandandoti dove sei e perché si deve sempre gridare così per rimediare qualcosa da mangiare, io a due metri di distanza le passo a piangere perché sono l’unica sul piano che non è ancora riuscita ad alzarsi dal letto e venire a prenderti con le sue gambe. Perché non riesco nemmeno a tenerti in braccio. Questa è la nostra foto in piedi, prima delle dimissioni. Tu sembri abbracciato a me, ma sono io che mi stringo a te, questo l’ho sempre saputo e quella è stata solo la prima occasione.
Alla lezione sul tiralatte siamo gli unici che hanno fatto casino dal fondo della stanza, tu piangevi e io non ho ascoltato niente, tornando a casa che ne sapevo meno di prima. Poi abbiamo imparato a conoscerci e abbiamo superato insieme la nostra rabbia. Ce la siamo fatta passare, come tante altre cose in questi anni.
Ci sdraiavamo vicini nel letto, io cercavo di dormire, tu mi fissavi con i tuoi occhi spalancati.
Alla fine hai iniziato a mangiare in pace e io ho accettato che le cose non siano andate come avevo sperato. Ma in fondo eravamo lì insieme e il resto era acqua passata.
Finché ho imparato a prenderti in braccio, fisicamente prima e metaforicamente adesso, ogni giorno. Non c’è momento in cui guardando quella foto non ripensi a quanto è stata dura rimettere insieme i pezzi, ma non c’è momento in cui comunque, non mi venga che è tra le poche fatiche della mia vita che rifarei un milione di volte. Quando nasce un bambino nasce anche una mamma, una donna nuova, che ha bisogno di capire chi é ora e qual è il suo nuovo ruolo. E anche ogni tanto ad abbracciarsi da sé.
Se vuoi unirti al nostro gruppo privato “Stancamente Mamma / La stanza segreta”… CLICCA QUI