Quando i tuoi genitori ti deludono, é un tema che non avrei mai pensato di affrontare, per lo meno, non in certi termini. Eppure, anche tra tutto quello che raccontate voi proprio qui é forse tra i temi più ricorrenti (e più dolorosi) del diventare a nostra volta genitori. Può essere doloroso perché ti porta a fare i conti con il bambino che sei stato, a tornare indietro con la mente nel tuo passato, a fare i conti con tutti quei sogni e quelle aspettative che probabilmente vedi sfumare. Con quello che sono stati per te i tuoi nonni e quello che più o meno inconsciamente avresti desiderato per i tuoi figli. Eppure ti scontri con la realtà, e quando sono proprio i tuoi i genitori che ti deludono, il boccone può essere troppo amaro da accettare.
Le situazioni che mi vengono riportate sono sempre simili: nonni assenti, e per assenti non intendo lontani, intendo assenti emotivamente. Assenti anche quando sono fisicamente presenti. Nonni che palesemente non sono felici nel partecipare alla vita dei nipotini, nonni che non sgomitano per essere fuori dall’asilo o da scuola, che non si dedicano nemmeno dieci minuti a un gioco o a una lettura. Se li chiami vengono, d’accordo, ma spesso li vedi distratti dal telefono o dal tablet, sembrano lì per caso o peggio ancora, per dovere. E i figli di questo rimangono inevitabilmente male (non si può dar loro torto). Anche provare a parlarci spesso non si rivela un’idea vincente, nel senso che nella maggior parte dei casi negano palesemente l’evidenza, accampano scuse, o tirano fuori la storia del “I figli sono i tuoi”, cosa che sappiamo benissimo. Il punto é il dispiacere di non condividere nulla, non chiarire che i nonni non sono i genitori, ma tan’è.
La verità é che quando i tuoi genitori ti deludono nella maggior parte dei casi c’è solo una cosa da fare (dopo aver provato a parlarci e verosimilmente non aver ottenuto nulla): mettersela via, ecco più o meno come.
1) Litigare serve a poco (niente)
Soprattutto all’inizio incazzarsi é normale (poi anche, ma arriva la rassegnazione). Un po’ per dispiacere per i bambini che secondo noi non ricevono il trattamento che meritano (che magari abbiamo ricevuto noi dai nostri nonni ad esempio), un po’ perché realmente ci avrebbe fatto piacere condividere dei momenti insieme, le tappe di crescita insieme ecc. Per tutte queste ragioni e molte altre ci siamo trovati a sbottare ma la rabbia dei figli adulti verso i genitori se non canalizzata nel modo giusto, può davvero compromettere un rapporto. A volte é inevitabile, altre volte, quando ti rendi conto che i tuoi genitori sono anziani e non hanno più né tempo né la voglia, o non lo fanno con cattiveria ma semplicemente sono “poco portati”, a quel punto discutere e prendersela serve solo ad accumulare altro inutile malumore. Tanto, le cose non cambiano.
2) “Questo rapporto non serve nemmeno ai bambini”
A volte la rabbia parla per noi, o meglio parla al posto nostro e rischiamo con questa rabbia di trasferire anche ai nostri figli giudizi pesanti e carichi che non è nemmeno giusto che loro abbiano. Meglio avere comunque vicine delle figure di nonni che sai che ci sono e che esistono che non averli. Mio suocero vede molto poco mio figlio ma a mio figlio fa piacere lo stesso quando sa che viene. Un domani dirà i nonni li ho avuti anche io, giudicherà poi lui come sono stati nei suoi confronti ed è anche giusto così.
3) I nonni che non aspettavano altro che diventare nonni esistono, ma non per tutti
Questo é un boccone amaro da digerire, ma fa parte di una verità che é un dato di fatto: non tutti i nonni erano lì pronti, allegri e felici di prendere parte a un certo tipo di dinamiche. Molti sì, inevitabilmente é chi gode di questa vicinanza e di questo entusiasmo é fortunato. Ma non é la regola, non é scontato e non é ovvio. Ci sono nonni che sembra quasi che vivano questo ruolo come un peso, o come qualcosa di cui avrebbero anche volentieri fatto a meno. Non è facile da accettare perché ogni bambini meriterebbe e merita il meglio dell’accoglienza da parte di tutta la famiglia, ma la realtà è che non tutti i nonni vivono questa esperienza con l’entusiasmo sperato.
4) Lasciare fuori il compagno/ compagna dalle discussioni con i propri genitori
Una lezione che si impara a suon di errori, ma quando la si apprende, non si scorda più. Nei momenti di rabbia o di delusione è più che normale confidarsi e sfogarsi con il proprio compagno, ovviamente. Ma c’è un però. Deve esserci la capacità dall’altra parte, a meno che non si tratti di problemi davvero gravi, a starne fuori. E starne fuori significa proprio tacere, evitare di soffiare sul fuoco, starne alla larga. Per tante ragioni. La prima é che comunque un conto un figlio che discute con i propri genitori, un conto sentire le stesse parole dal genero o dalla nuora: non é la stessa cosa e soprattutto può lasciare anche segni, ferite e inutili strascichi.
5) Convincersi di essere perfettamente in grado di fare da soli (perché in effetti é così)
Non è così scontato come sembra. E non perché siamo deboli, pigri, indolenti o chissà che cosa, ma semplicemente perché siamo esseri umani e in quanto tali ci fa piacere non solo condividere ma sapere di poter contare su qualcuno. Ci fa sentire amati, sicuri, protetti. Quando però questo qualcuno non c’è, o meglio non c’è nella misura in cui speravamo e desideravamo che ci fosse, continuare a sperare per ricevere solo porte in faccia e dispiaceri non serve a molto, anzi, fa solo male. Anche saper guardare in faccia alla realtà fa di noi degli adulti, e spesso anche se é una realtà che ci fa male é meglio iniziare a farci i conti e vederla per quello che è.
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barbara
non ho mai trovato un articolo che esprimesse in ogni singola riga il mio sentirmi madre e figlia trascurata da mio padre. mia madre se n’è andata troppi anni orsono, lasciando un grande vuoto dietro di sè, anche il vuoto di ciò che avrebbe potuto essere se solo lei avesse avuto la fortuna di diventare nonna. e invece non ha vissuto questa gioia e noi oltre al dolore di non averla con noi ci dobbiamo confrontare con un nonno che a parole finge interesse ma nei fatti è totalmente inesistente. è doloroso vedere che questo è comune ad altre persone, perchè avrei pensato fosse qualcosa che riguardava solo la mia famiglia.