INTERVISTA
“Quando è nata la mia prima figlia non avevo la minima idea di quello che mi aspettava: ai corsi pre- parto nessuno ti prepara sul “post“.
Complice una società ove la neomamma viene sempre rappresentata super felice ed in forma smagliante, per me i primi mesi di mia figlia sono stati terribili. La piccola passava giorni i (ahimè) notti intere a piangere, ed io mi chiedevo continuamente cosa stessi sbagliando.
Mi sentivo esausta, a stento riuscivo a mettere insieme una cena, e spesso mi trovavo a piangere. Pensavo di stare sbagliando qualcosa; pensavo che la bimba fosse così “difficile” per colpa delle cattive abitudini che le avevo dato. Da fuori le mie amiche mi spronavano a “metterla nel suo lettino”, a “non tirarla sempre su”, come se appunto la causa del suo temperamento fossi io.
Questo finche non finalmente sono nata anche io come mamma: è arrivato un momento in cui mi interessavano più i giudizi altrui ( e soprattutto non mi ferivano più); ho seguito il mio istinto e ho assecondato l’ enorme bisogno di contatto che la piccola aveva.
Ora col secondo figlio va tutto molto meglio: sto portando avanti un accudimento basato sul contatto e me ne frego dei giudizi e del “cosi lo vizi”.
Penso che diventare mamma segni un punto di rottura tra il “prima” ed il “dopo”; solo chi lo è può capire quanti potente e devastante sia questa esperienza.”
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