Per crescere un bambino oggi il villaggio te lo devi pagare

1024 516 Stancamente Mamma

Per crescere un bambino ci vuole un villaggio, recita un famoso e anche iper inflazionato proverbio africano. Significa che per crescere un bambino ci vuole la comunità, una pluralità di contributi, mani, idee, punti di vista. Bene, le mamme di oggi si domandano molto spesso dove sia finita la promessa di quel villaggio e dove siano svaniti tutti. Di quel villaggio non pare esserci più traccia. Rimane in molti casi un senso di frustrazione, di promesse mancate, di un senso di comunità sempre più labile e meno solido.

Ma questo l’abbiamo detto ormai tante volte, purtroppo. Un punto di vista a mio parere molto interessante (e al quale non avevo sinceramente pensato) in questi termini, lo offre una Tiktoker americana di nome Chancé: “Se le mamme vogliono davvero quel villaggio, in molti casi devono pagarlo: prima di metter su famiglia, fate bene in conti e risparmiate. Fatela finita di dire alle donne che ci vuole un villaggio, perché quando effettivamente non hanno nessuno attorno, questo non fa che ricordare loro che devono sobbarcarsi tutto. Diciamo piuttosto che quel villaggio c’è ma non é gratis e invitiamo le famiglie a pianificare in modo attento la loro vita, ad esempio, prima di decidere di mettere al mondo un figlio“.

Per crescere un bambino il villaggio te lo devi pagare. Il villaggio non é gratis.

Per crescere un bambino il villaggio non é più gratis

Meglio prevenire che curare“, recitava un vecchio claim pubblicitario. In questo caso lo trovo molto calzante; siamo state cresciute con l’idea di una società che probabilmente oggi é già molto diversa da quella che hanno vissuto semplicemente le nostre madri e il senso di comunità, di aiuto reciproco, di condivisione sono concetti che in molti casi stanno diventando quasi tristemente obsoleti.

Però forse un’alternativa per vivere meglio e sicuramente con un carico di lavoro meno elevato, é quella di organizzarsi per tempo, anche a livello finanziario: “Dobbiamo iniziare a dire alle future famiglie di pianificare in anticipo le spese per il loro villaggio. La presenza di una tata. Pianifica in anticipo la presenza di una persona che possa dar una mano in casa, almeno i primi tempi. Pianifica in anticipo la preparazione del pasto. Pianifica in anticipo un’infermiera per l’assistenza post partum.

Il primo villaggio, mamme, siete voi con il vostro compagno: ponderate bene chi avete davanti prima di mettervi in ballo

Ma pianificare non é solo una questione pratica in questo caso, prosegue il discorso dedicato alle mamme. Il primo villaggio in cui crescerà il bambino é quello composto da voi e il vostro compagno, quindi é bene ponderare molto bene chi si ha davanti prima di imbarcarsi in certe avventure. Un partner che fa la sua parte in una relazione, compresi i doveri genitoriali, il carico mentale e le faccende domestiche, la differenza la fa eccome. “Dobbiamo iniziare a dire alle future mamme di scegliere saggiamente il proprio partner. Non solo scegli un uomo che vuole figli, ma scegli un uomo che vuole anche essere padre. Dobbiamo iniziare a dire loro di parlare della divisione del lavoro fin dall’inizio”, afferma Chancè.

Un villaggio è ancora necessario affinché le mamme possano davvero star bene come genitori anziché esaurirsi. Tuttavia, i tempi sono cambiati e un villaggio può ancora essere disponibile per le mamme: devono solo prepararsi in anticipo.

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