Se devo rispondere seriamente posso dire di non essere più una Donna, ma di essere solo una Mamma.
Cosa significa? Che vengono e vedo prima loro di me, come natura vuole, ma anche che io vengo dopo di loro e la cosa non è uguale, mi spiego: non solo i miei figli sono la mia priorità, sono l’aria che respiro, la mia vita, il mio motivo per alzarmi la mattina, ma sono anche l’Unica cosa a cui penso. Io vengo sempre al secondo posto… e questa cosa mi sta bene, finché non mi ricordo di esistere e a quel punto “sbotto” perché non mi trovo più e la cosa non mi sta più poi tanto bene.
Prima dei figli mi facevo lo shampoo ogni due giorni, cambiavo borsa e cappotto in base all’outfit, le scarpe erano belle, solo a volte erano comode, lo zaino solo se si andava in montagna, a mangiare fuori si “rischiava” la fregatura. Ora le scarpe da tennis dettano ciò che porto sopra, compro i cappotti e le borse che siano abbinabili con tutti gli outfit e, per un brevissimo periodo, anche io sono andata in giro con lo zaino (che odio!). A pranzo e a cena, le vacanze sono in base a cosa piaccia a loro, non in base a cosa può piacere alla famiglia.
Purtroppo no, mi sono dovuta abituare a fare tutto da sola; con il primo figlio mia madre mi chiedeva se poteva andare in piscina anziché farmi lavorare, passava per farmi compagnia, ma penso che lo facesse per saziare la voglia di stare con il mio primo paffutello figlio.
Quando soni nati bambino 2 e 3 si è dovuta occupare della sua mamma ed io sono rimasta sola, ma veramente così sola che piangevo per la stanchezza e, purtroppo, questo è un ricordo indelebile di quelle nascite: i pianti di stanchezza, ed è uno dei ricordi più vividi che ho.
Ora, che i bambini hanno 11-9-7 anni mi sono organizzata, lavoro la mattina ed il pomeriggio sto sempre e solo con loro, vivo per loro; ho una ragazza che viene a casa nostra 2 ore a settimana, per farmi lavorare un pò, ma forse la tengo più che altro per sapere che se una sera volessi andare a cena, forse ho qualcuno che stia con loro: forse è più un supporto per me anziché per loro.
Ora sono autonoma, loro sono cresciuti, ora non ho bisogno di una baby sitter o di una nonna, ma so anche che tra le altre disperate mamme come me ci si aiuta e alla fine ho amici/aiuti/nonna sparsi che al bisogno, giusto un’ora o due, mi possono dare una mano: ho capito che io mi basto da sola. In verità sono autonoma e non ho bisogno di nessuno, ma quegli anni di vita non me li ridarà nessuno, quei momenti di stanchezza non li recupererò mai più.
Prima di rimanere incinta del bambino n.1 avevo lasciato lo studio dove lavoravo e mi ero messa in proprio. Nessun aiuto, nessun soldo, libera professione. Ora mi sto riprendendo. A fatica. Con enorme fatica e non so se riuscirò mai a riprendermi mai completamente. Ora lavoro mezza giornata, mentre scrivo questo mail faccio fare i compiti alla piccola, litigo con il n. 2 per la TV e tra un pò porto in palestra il n.1… insomma, nel pomeriggio il mio lavoro sono loro, la mattina la mia libera professione. Sono soddisfatta della mia vita al al 100%. No al 100%. Ma rispondo così anche perché, come detto prima, vedo la luce in fondo al tunnel, perché sto ricominciando a lavorare, perché sto curando un pò più me stessa, perché i bambini cominciano ad essere autonomi ed io posso dare qualche ora anche alla mia persona. Due anni fa la mia riposta sarebbe stata uguale, ma molto più piena di tristezza e piena di cambiamenti da apportare. Anche la coppia sta migliorando: ci prendiamo qualche minuto, qualche ora, andiamo a cena fuori perché ho trovato una babysitter, perché sono più autonomi e non piangono ogni volta che mi allontano. Diciamo che stiamo molto meglio, nonostante i figli abbiano un pò minato la nostra vita intima…
Però lo rifarei. Tutto, sin dall’inizio. Forse cambierei il mio approccio verso il resto del mondo, ma terrei e farei tutto uguale.
Taty
Quindi.. la luce in fondo al tunnel.. arriva.. prima o poi????