Ci sono nonni che si fanno pagare per badare ai nipoti, quindi facciamo da soli

1024 683 Stancamente Mamma

INTERVISTA

Da quando sono mamma sono perennemente di corsa e sovente in ritardo, cosa che mi scoccia terribilmente ma non dipende da me; sono diventata mamma per la prima volta il giorno di Ferragosto di 13 anni fa e, nonostante i dolori fisici e talvolta psicologici, non ho ancora smesso: aspetto infatti la sesta bimba che arriverà a fine maggio!

La mia vita è ovviamente totalmente cambiata, rivoluzionata, sicuramente arricchita di esperienze, di errori dai quali imparare, di litigate, di pianti ma anche di gioie e soddisfazioni stra sudate. Mio marito ed io abbiamo scelto di comune accordo che io stessi a casa per poter crescere i nostri bambini, ma non ti nego che la posizione di casalinga mantenuta mi va stretta da sempre: non lavorando più cerco di ottimizzare il tempo che ho e internet per abbassare e/o contribuire alle spese di casa con coupon, sondaggi, promozioni, concorsi etc… proprio per non sentirmi un peso e per dare il mio modesto aiuto alla famiglia. Abbiamo altresì scelto di non ricorrere a babysitter, nido o ausili di parenti in maniera tale da contenere le spese (sì, ci sono nonni che si fanno pagare per badare ai nipoti) e non dover dire grazie a nessuno, complice anche la giovane età delle nonne ancora in attività lavorativa (mio padre invece è in pensione e mio suocero mancato molti anni fa purtroppo).

Inutile dire che la vita professionale mia ne ha risentito per il semplice fatto di non lavorare e quindi non solo non aver contributi adeguati, ho anche perso la possibilità di fare carriera data la mia età (37 anni a luglio); credo che in Italia sia difficilissimo conciliare carriera e famiglia per una donna e che le rinunce siano obbligatorie e quotidiane. Non me ne rammarico ma, per soddisfazione personale, avrei voluto laurearmi, cosa che non ho portato a termine.

Crescere figli in età diverse, tra felicità e sfide quotidiane

Da quando sono mamma, sovente mi capita di sentirmi un po’ la serva di casa anche perché mio marito sta via per lavoro molte ore al giorno e quindi cerco di tenere tutto (e tutti) sotto controllo ma sono umana e pertanto non infallibile; i miei figli più grandi di quasi 13, quasi 11 e 8 anni ci aiutano cercando di responsabilizzarsi e rendersi autonomi, anche se le età adolescenziali sono difficili e gli sbalzi d’umore ingestibili.

Forse il grosso del caos di questa famiglia numerosa sta nel fatto che disponiamo di un’auto sola e viviamo in campagna: abbiamo da poco fatto un mutuo per una casa ad hoc come metratura e dovremo, a breve, cambiare di nuovo auto con l’arrivo della piccola; io che non sono pratica a guidare mi muovo a piedi ed i bambini (una alle medie, due alle elementari e due all’asilo) hanno sempre orari differenti e poco flessibili fra scuola ed impegni pomeridiani.

Non siamo una famiglia religiosa e no, non facciamo figli solo per l’assegno unico come ha ipotizzato qualcuno; abbiamo dei fondamenti e principi che cerchiamo di trasmettere ai nostri figli affinché apprezzino ciò che stiamo costruendo per loro e un domani possano avere una base di partenza che a noi è mancata; i nostri figli non sono fonte di sacrifici né li subiscono ma devono capire che, per esempio, non andare in ferie tutti gli anni non è una rinuncia ma è utile ad apprezzare ciò che si ha, a non sprecare e ad investire il denaro in qualcosa di più redditizio.

In 15 anni mio marito ed io abbiamo litigato sempre e comunque fortunatamente per questioni di poco conto: per i figli (uno dice sì e l’altro no), per i parenti (serpenti) etc, ma siamo sempre noi, soddisfatti di ciò che abbiamo costruito, grati per la salute ed entusiasti di tutti quei progetti che ancora abbiamo in mente o all’attivo.

Un anno fa mio marito ha rischiato di morire a causa di un’emorragia interna: abbiamo avuto la conferma di non esser infallibili né immortali: non possiamo permetterci di perdere la nostra famiglia, motivo per il quale abbiamo deciso di prendere tutto con più calma e meno stress, di non arrabbiarci più per futilità e di goderci giorno per giorno allietati dalla famiglia che abbiamo sempre sognato e che abbiamo avuto il coraggio di creare.

1 commento
  • Agata
    RISPOSTA

    C’è stato un tempo in cui avrei invidiato lo spirito di abnegazione di questa donna, madre e moglie presente, premurosa, attiva e orgogliosa.
    Oggi mi sento di dire che non è giusto sacrificare tutti i propri sogni e le proprie necessità per gli altri, siano essi figli o marito.
    Certo: è difficile conciliare famiglia e lavoro. E molto dipende dal caso specifico.
    Io lavoro, mando mia figlia al nido e, quando necessario, mi rivolgo ai miei genitori.
    Non abuso della loro disponibilità, ma ho capito a mie spese che nessuno basta a sé stesso.
    E che, alle lunghe, sacrificandosi anima e corpo per la famiglia (specie quando il sacrificio è unilaterale), si finisce per essere frustrati, con conseguenze talvolta poco gradevoli .
    Pertanto: vogliamoci più bene e assecondiamo ogni tanto anche i nostri di desideri! Una mamma felice è una mamma migliore.

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